La cucina, i libri e la critica
In occasione del Sesto Book Fest , magistralmente organizzato da Dario lessa , dove il gusto delle parole e la contaminazione tra generi artistici sono l’assunto principale di questa kermesse.
Il nostro chef Vincenzo Butticè è stato invitato in un momento di confronto e di discussione con Ketty Magni, nota scrittrice con il debole per la gastronomia ed il famoso Edoardo Raspelli, noto giornalista e critico gastronomico.
Artusi Il bello e il buono
Ketty Magni, il suo ultimo romanzo è al centro del confronto tra la scrittrice, il critico e lo chef, con la moderazione del giornalista Carlo Gaeta.
Ascoltare Ketty Magni è stato un piacere per la mente e per l’udito, con voce soave e competenza sopraffina ha raccontato passaggi fondamentali dell’Artusi come uomo e come gastronomo curioso e meticoloso.
Edoardo Raspelli e l’infinita esperienza gastronomica
Traspare da ogni poro la competenza e la passione per la gastronomia di Edoardo Raspelli, con un vissuto tra cronaca nera e piacere della tavola si nota il suo pionierismo della critica gastronomica. Affermandosi quando ancora la ristorazione era appannaggio dei pochi.
Una critica contemporanea e fluida, quella di Raspelli, mette in guardia chef e ristoratori dal farsi distrarre solo da questioni estetiche o da sterili innovazioni, invitandoli a proiettarsi con dovuto realismo sulla cucina italiana, forziere di indiscusso valore.
Lo chef Vincenzo Butticè De Il Moro ristorante e de Il Moro Eventi
Sull’Artusi, il nostro chef:- ” Artusi ha avviato il risorgimento gastronomico italiano, in un’Italia politicamente appena unita, il noto scrittore, critico letterario e gastronomo utilizza il cibo e la tavola come elemento che unisce l’Italia”… ” ha il grande pregio di denunciare, sulla scia di Brillat Savarin, di quanto ingiusto fosse la collocazione del senso del gusto come inferiore rispetto ai più nobili sensi, ritenuti utili alla stimolazione e al godimento celebrale ( udito e vista)”
“… ha unito due modi di trasmissione del sapere della cucina, dal codice orale e narrativo a quello analitico, sintetizza due cucine, quella popolare attraverso i suoi viaggi a quella più agiata attraverso i rapporti epistolari intrattenuti con tante persone che lo stimavano ed ammiravano”
Sulla spettacolarizzazione della cucina e sull’essere tutti critici gastronomici
Sulla spettacolarizzazione…” così come in altri settori è toccata anche alla cucina e per fortuna che grandi colleghi hanno catturato la scena mediatica, perchè la divulgazione del sapere gastronomico non può essere appannaggio dei pochi. Si mangia quello che si è quindi la tavola, specialmente per noi italiani è un momento portante della cultura”
Alla domanda … tutti critici gastronomici … con una risata afferma: ” beh quale è la novità siamo tutti allenatori della Nazionale o della squadra del cuore, per qualche anno siamo stati tutti infettivologi e responsabili della protezione civile hahahah, è normale, bisogna prendere le cose con sana ironia”