Il Risotto Verde di Brianza: un racconto gastronomico tra tecnica, storia e territorio
Il Moro in Villa
Un piatto che unisce la memoria contadina alla cucina d’autore
Il Risotto Verde di Brianza, firmato dagli chef Butticè de Il Moro di Monza, è una ricetta che fonde storia, ingredienti del territorio e tecnica contemporanea. Scopri l’esperienza vissuta a Villa Besana.
Ci sono piatti che nutrono.
E poi ci sono piatti che raccontano.
Domenica 8 giugno, a Villa Besana, si è svolto un evento che ha unito arte, benessere e cultura: Stupori e Meraviglie. In questo contesto carico di bellezza, la cucina del Ristorante Il Moro di Monza ha portato in scena il suo racconto più sentito: il Risotto Verde di Brianza.
Dietro a questa ricetta c’è molto più di un procedimento ben eseguito: c’è una dichiarazione d’amore verso la terra, una riflessione sul passato, una tecnica costruita sull’equilibrio tra memoria e attualità.
La visione: un piatto che è gratitudine
Gli chef Salvatore e Vincenzo Butticè, da oltre 18 anni radicati a Monza, hanno voluto creare una ricetta che fosse atto di gratitudine verso la Brianza: una terra generosa, silenziosa, colma di cultura gastronomica spesso dimenticata.
Il Risotto Verde di Brianza nasce così, come un percorso di ri-conoscenza.
Non un semplice omaggio, ma un gesto consapevole: una cucina che si fa linguaggio, narrazione, rispetto.
La tecnica: rigore, semplicità, equilibrio
Dietro l’apparente semplicità del piatto, si cela una costruzione tecnica molto precisa.
Ecco gli ingredienti principali:
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Riso Carnaroli puro
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Clorofilla di spinacino selvatico e prezzemolo di Montevecchia
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Trota affumicata d’acqua dolce in tartare
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Yogurt, burro e grana di capra per la mantecatura
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Germogli bio per un tocco visivo
Il brodo vegetale è preparato con mirepoix leggera, finocchio e scorza di limone. Il riso viene tostato, cotto in modo graduale e mantecato fuori fuoco per mantenere cremosità e delicatezza.
La clorofilla estratta dalle erbe dona non solo colore, ma un profumo vegetale autentico e identificabile, evocando prati e colline brianzole.
L’esperienza: condivisione e ascolto
Durante il cooking show a Villa Besana, il piatto è stato presentato davanti a un pubblico attento e coinvolto.
Non solo una degustazione, ma un momento di scambio: tra chi cucina e chi assaggia, tra chi racconta e chi ascolta.
Il risotto ha colpito per la sua eleganza discreta, per il suo profilo gustativo equilibrato, per quella capacità rara di commuovere senza stupire, sorprendere senza gridare.
Conclusione: cucina come atto culturale
Il Risotto Verde di Brianza non è una provocazione né una reinvenzione estrema.
È una cucina colta, sensibile, rispettosa.
È l’espressione di una visione: quella di una gastronomia che onora le radici, ascolta il territorio, restituisce significato al gesto quotidiano del cucinare.
Come dicono gli chef Butticè:
“La cucina non è solo il nostro mestiere. È il nostro modo di essere.”