Da come la conosciamo oggi sembrerebbe un piatto di origine contadina con inequivocabili rimandi alla dominazione araba in virtù dell’equilibrio agrodolce…

 

Il nome caponata sembrerebbe discendere dal pesce lampuga.

Storicamente non si riscontrano fonti certe per la collocazione socio economica del piatto, si ritrovano due pensieri prevalenti che sostengono sia la nascita del piatto con presenza di pesci pregiati che invadeva le tavole nobili e aristocratiche mentre le classi meno abbienti sostituivano i pesci pregiati con ortaggi facilmente reperibili.

L’arricchimento della caponata con aragoste di Lampedusa e gamberi di Mazara del Vallo trova riscontro durante la dominazione spagnola per volontà espressa di una reale.

Solo agli intrepidi gastronomici è riservata la notizia che nelle versioni ricche della caponata vi era anche l’accompagnamento con la salsa San Bernardo, inventata in un convento siciliano a base di mandorle, cioccolato, acciughe, pane, zucchero e aceto.

Il piatto in foto è la sintesi storica della caponata di melanzana, e ha l’ambizione di superare l’annosa questione mai risolta tra l’origine contadina o aristocratica. Utilizza uno dei simboli più caratterizzanti la gastronomia siciliana ” il cannolo” realizzato con i gamberi rossi di Sicilia e farcendolo con caponata di melanzana 2.0.